nicola morandini

SKULPTUREN AUS LICHT

Un interessante servizio sul progetto di Andrea Salvà trasmesso da ORF Südtirol

In occasione della Giornata Internazionale della Luce (16.05.2024), promossa da UNESCO, l’Associazione 00A si è interrogata intorno a quella sostanza immateriale capace di mettere in dialogo Arte e Scienza.
Attraverso la presentazione di alcune opere e del catalogo della mostra di Andrea Salvà “INTERFERENTIAL STILL LIFE. Rebirth of the Lippmann Plate” Nicola Morandini, Vicepresidente della 00A, con la moderazione della curatrice della mostra Carla Cardinaletti, è stato attivato un dialogo tra l’artista Andrea Salvà, il Prof. Massimo Gurioli fisico di Struttura della Materia dell’Università degli studi di Firenze e la dr. Hanin Hannouch curatrice per la fotografia analogica del Weltmuseum di Vienna.

Martina Juda di ORF Südtirol ha fatto visita al laboratorio di Andrea Salvà e agli spazi allestiti presso Il Palais Mamming di Merano, poco prima dell'evento, intervistando l'artista e la dr. Hanin Hannouch.


Confini di Christian Martinelli

date » 20-02-2018 22:53

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tags » Confini, Christian Martinelli, The Cube,

Confini” appartiene al ciclo di opere 00A, una serie di progetti decennali in cui l’artista utilizza la fotografia come mezzo, fine, o testimone di tematiche a lui care.
“La lunga striscia di sabbia” che Pier Paolo Pasolini realizzò nel 1959 ritraendo l’Italia da Ventimiglia a Trieste è una fonte di ispirazione del viaggio solitario lungo sei mesi che Martinelli ha intrapreso. Nell’arco di cinque anni ha percorso circa 20.000 chilometri, restituendo l’intero periplo dell’ Italia attraverso 70 immagini monotipo.
Le immagini sono realizzate con il “cubo”, un oggetto che è sia macchina fotografica progettata dell’ artista, sia opera installativa, che cattura e al contempo riflette il paesaggio.
“Confini” nasce dalla necessità che l’artista ha di confrontarsi con il tema dell’appartenenza a un territorio; come l’animale segna il “suo” spazio, delimitando il proprio confine così l’essere umano disegna linee su mappe geografiche. L’atto simbolico di posizionare il “cubo” all’interno del paesaggio al confine diventa per l’artista la modalità per tracciare il suo passaggio. Martinelli non concepisce il confine come “fine”, semmai come “inizio” e lo rappresenta con immagini, in cui le sue linee si amalgamano
Attraverso i lunghi tempi di esposizione la linea dell’ orizzonte si perde creando un continuum tra i tratti della morfologia del paesaggio reale. Rispetto a Pasolini, Martinelli sposta l’attenzione dal contesto antropologico a quello naturale dei “confini”. Non è dunque una rappresentazione documentaristica dei luoghi, bensì una riflessione, una ricerca intima della poetica del paesaggio. L’artista restituisce immagini dalle innumerevoli sfumature cromatiche, ascrivibili più a un dipinto che a una immagine fotografica. Come le marine astratte di Willelm Turner anche le immagini realizzate dall’ artista sono opere uniche e irripetibili.

Christian Martinelli

Confini.jpg

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