Nell'ambito del Brescia Photo Festival, questo fine settimana ho visitato alcune mostre. Quella che più mi ha colpito è PERCORSI PARALLELI. COLLEZIONE MARIO TREVISAN.
Mario Trevisan è il più grande collezionista di fotografia in Italia. Del suo amore per il collezionismo dice: “Parafrasando le parole del grande collezionista Roger Thérond, scomparso una decina di anni fa, possiamo dire che nel collezionismo esistono tre fasi distinte: la prima è animata dall’entusiasmo, dall’ardore: si ha paura di non ritrovare nel mercato certe immagini e si tende a comprare tutto, commettendo molti errori. La seconda fase è quella della ragione, dove ogni scelta è molto più ponderata e legata ad un progetto preciso. Il passaggio tra la prima e la seconda fase è lungo e faticoso, è necessario studiare, guardare e cercare. Infine arriva la terza ed ultima fase, quella del godimento, quando la nostra collezione ha ormai un’impronta precisa. Ecco, in questo momento io mi trovo nella zona di passaggio tra la seconda e la terza fase e sto cercando solo quelle immagini che, a parer mio, mi mancano”.
La mostra presenta cinquanta coppie di fotografie vintage identificate all’interno della collezione per offrire una lettura finalizzata alla ricerca di momenti d’incontro tra la fotografia storica e contemporanea, secondo un criterio di volta in volta riferito ai contenuti espressi, alle tecniche usate e ai soggetti fotografati.
Guardando le opere raccolte in quasi quarant’anni da Mario Trevisan ci si rende subito conto che il loro valore, l’importanza della loro autenticità e l’esclusività del loro messaggio risiedono non tanto negli autori rappresentati ma nello spirito con il quale sono state collezionate. Queste fotografie non sono altro che semplici comparse di una rappresentazione di cui Mario Trevisan è sceneggiatore, attore protagonista e regista. La collezione diventa archivio personale, ambito delle proprie passioni nel quale è sempre fascinoso addentrarsi per esplorare e trovare nuovi sentieri d’immagine.
Brescia Photo Festival