nicola morandini

Brescia Photo Festival 2018 - Collezione Mario Trevisan

date » 19-05-2018 22:59

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tags » Brescia Photo Festival, Collezione, Mario Trevisan, Luigi Ghirri,

Nell'ambito del Brescia Photo Festival, questo fine settimana ho visitato alcune mostre. Quella che più mi ha colpito è PERCORSI PARALLELI. COLLEZIONE MARIO TREVISAN.
Mario Trevisan è il più grande collezionista di fotografia in Italia. Del suo amore per il collezionismo dice: “Parafrasando le parole del grande collezionista Roger Thérond, scomparso una decina di anni fa, possiamo dire che nel collezionismo esistono tre fasi distinte: la prima è animata dall’entusiasmo, dall’ardore: si ha paura di non ritrovare nel mercato certe immagini e si tende a comprare tutto, commettendo molti errori. La seconda fase è quella della ragione, dove ogni scelta è molto più ponderata e legata ad un progetto preciso. Il passaggio tra la prima e la seconda fase è lungo e faticoso, è necessario studiare, guardare e cercare. Infine arriva la terza ed ultima fase, quella del godimento, quando la nostra collezione ha ormai un’impronta precisa. Ecco, in questo momento io mi trovo nella zona di passaggio tra la seconda e la terza fase e sto cercando solo quelle immagini che, a parer mio, mi mancano”.
La mostra presenta cinquanta coppie di fotografie vintage identificate all’interno della collezione per offrire una lettura finalizzata alla ricerca di momenti d’incontro tra la fotografia storica e contemporanea, secondo un criterio di volta in volta riferito ai contenuti espressi, alle tecniche usate e ai soggetti fotografati.
Guardando le opere raccolte in quasi quarant’anni da Mario Trevisan ci si rende subito conto che il loro valore, l’importanza della loro autenticità e l’esclusività del loro messaggio risiedono non tanto negli autori rappresentati ma nello spirito con il quale sono state collezionate. Queste fotografie non sono altro che semplici comparse di una rappresentazione di cui Mario Trevisan è sceneggiatore, attore protagonista e regista. La collezione diventa archivio personale, ambito delle proprie passioni nel quale è sempre fascinoso addentrarsi per esplorare e trovare nuovi sentieri d’immagine.
Brescia Photo Festival

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00A Photography Project

La galleria meranese 00A presenta una mostra fotografica a cielo aperto / Die Meraner Galerie 00A präsentiert eine Fotoausstellung unter freiem Himmel
Presentazione progetto al pubblico / Vorstellung des Projektes für die Öffentlichkeit:
Martedì / Dienstag 01.05.2018, 11.00
Café Villa Bux, via Karl Wolf Str. 19, Meran/o
Durata della mostra / Dauer Der Ausstellung:
1. - 13.05.2018

A cura di / Kuratiert von Camilla Martinelli
Artisti / Künstler_innen: Ulrich Egger, Werner Gasser, Elisabeth Hölzl, Nicola Morandini, Andrea Salvà, Karin Schmuck, Benno Simma, Simon Perathoner, Riccardo Previdi, Anuschka Prossliner.

Testo IT
(segue in DE)
Ventuno spazi destinati alle affissioni pubbliche collocati tra via Otto Huber, via Karl Wolf, via Verdi e via Galilei a Merano, ospiteranno dal 1 al 13 maggio 2018 le opere fotografiche degli artisti Ulrich Egger, Werner Gasser, Elisabeth Hölzl, Nicola Morandini, Andrea Salvà, Karin Schmuck, Benno Simma, Simon Perathoner, Riccardo Previdi e Anuschka Prossliner.
Un’esposizione artistica per il pubblico e nello spazio pubblico, un modo per avvicinare l’arte alla quotidianità, un omaggio fotografico al vissuto di Merano pensato in conclusione dei festeggiamenti per i 700 anni della città.
Il progetto è una mostra a cielo aperto a cura di Camilla Martinelli, già curatrice della 00A Gallery, galleria nata del 2016 da un’idea dell’artista Christian Martinelli e l’associazione meranese 00A per valorizzare la fotografia altoatesina contemporanea.
In un momento di transazione per la lo spazio espositivo, in attesa dell’apertura presso nuova sede a Merano, è nata l’idea di incontrare il pubblico attraverso una mostra a cielo aperto con poster di grande formato affissi lungo le strade della città, nella zona dove probabilmente troverà nuova sede la galleria.
Alcuni interventi artistici di “00A Photography Project” sono esercizi della memoria, la rielaborazione di un vissuto tutto personale, altri riflettono in senso più ironico sull’identità della città, sul suo modo di pensarsi e rappresentarsi, altri si fanno chiavi di lettura che invitano a mettere in discussione l’esercizio quotidiano della visione, altri ancora giocano a portare allo scoperto scenari meranesi interni e nascosti.
Accostate le une alle altre, le fotografie di questi artisti consentono osservare diverse tendenze della fotografia artistica altoatesina dei nostri tempi. Le opere, pensate e realizzate appositamente per l’iniziativa, presentate tutte nel formato poster 200 x 200 cm, si inseriscono nello spazio pubblico come punti di sospensione alla frenesia urbana, come opere accessibili, e questo grazie a un medium, la fotografia, replicabile e adattabile a vari dispositivi visivi.
“00A Photography Project” sarà presentato al pubblico martedì 1 maggio 2018 alle ore 11.00 presso il Café Villa Bux, via Karl Wolf 19, Merano.

(DE)
Eine Reihe von großformatigen Fotografien werden vom 1. bis zum 13. Mai auf einundzwanzig Plakatflächen, in der O.Huberstraße, Verdistraße, K.Wolfstraße und Galileistraße in Meran, zu sehen sein. Autoren der Photos sind die Künstler Ulrich Egger, Werner Gasser, Elisabeth Hölzl, Nicola Morandini, Andrea Salvà, Karin Schmuck, Benno Simma, Simon Perathoner, Riccardo Previdi und Anuschka Prossliner.
Eine Kunstausstellung der etwas anderen Art, im öffentlichen Raum und frei zugänglich für alle, eine fotographische Hommage an Meran und sein Umfeld, gedacht als Nachtrag zu den Feierlichkeiten der 700 Jahre Meran.
Als Kuratorin konnte wiederum Camilla Martinelli gewonnen werden, die schon die 00A Gallery, die 2016 aus einer Idee von Christian Martinelli entstanden ist, und den Verein 00A, gegründet mit der klaren Aufgabe, die zeitgenössischen Fotographie im Land zu fördern, begleitet hat.
Die Idee, die Plakatflächen und den öffentlichen Raum als innovative Ausstellungsform zu nutzen, entstand als Übergangslösung bis zur Eröffnung des neuen Vereinssitzes.
Das Projekt “00A Photography Project” wird am 1. Mai 2018, um 11.00 Uhr beim Café Villa Bux, Karl Wolf Straße 19, Meran, dem Publikum vorgestellt.

Photo: Werner Gasser, Radical Humanity, 2018
Contatto stampa / Presse: kamilla.martinelli@gmail.com

Confini di Christian Martinelli

date » 20-02-2018 22:53

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tags » Confini, Christian Martinelli, The Cube,

Confini” appartiene al ciclo di opere 00A, una serie di progetti decennali in cui l’artista utilizza la fotografia come mezzo, fine, o testimone di tematiche a lui care.
“La lunga striscia di sabbia” che Pier Paolo Pasolini realizzò nel 1959 ritraendo l’Italia da Ventimiglia a Trieste è una fonte di ispirazione del viaggio solitario lungo sei mesi che Martinelli ha intrapreso. Nell’arco di cinque anni ha percorso circa 20.000 chilometri, restituendo l’intero periplo dell’ Italia attraverso 70 immagini monotipo.
Le immagini sono realizzate con il “cubo”, un oggetto che è sia macchina fotografica progettata dell’ artista, sia opera installativa, che cattura e al contempo riflette il paesaggio.
“Confini” nasce dalla necessità che l’artista ha di confrontarsi con il tema dell’appartenenza a un territorio; come l’animale segna il “suo” spazio, delimitando il proprio confine così l’essere umano disegna linee su mappe geografiche. L’atto simbolico di posizionare il “cubo” all’interno del paesaggio al confine diventa per l’artista la modalità per tracciare il suo passaggio. Martinelli non concepisce il confine come “fine”, semmai come “inizio” e lo rappresenta con immagini, in cui le sue linee si amalgamano
Attraverso i lunghi tempi di esposizione la linea dell’ orizzonte si perde creando un continuum tra i tratti della morfologia del paesaggio reale. Rispetto a Pasolini, Martinelli sposta l’attenzione dal contesto antropologico a quello naturale dei “confini”. Non è dunque una rappresentazione documentaristica dei luoghi, bensì una riflessione, una ricerca intima della poetica del paesaggio. L’artista restituisce immagini dalle innumerevoli sfumature cromatiche, ascrivibili più a un dipinto che a una immagine fotografica. Come le marine astratte di Willelm Turner anche le immagini realizzate dall’ artista sono opere uniche e irripetibili.

Christian Martinelli

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Afae

date » 01-01-2018 14:01

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tags » afae, werner gasser, franzmagazine,

Una bellissima fotografia di Werner Gasser della serie "Afae" ha trovato il suo spazio in casa...
Da un articolo pubblicato su Franzmagazine nel novembre 2016, in occasione dell'esposizione presso la 00A Gallery di Merano: "Termine latino dall’etimologia incerta, Afae, nell’accezione di “polvere” è il titolo scelto da Werner Gasser per l’ultima mostra del calendario della 00A Gallery di Merano. Con un lavoro accostabile a quello della fotografia archeologica, il fotografo meranese ritrae una ricca dimora della cittadina termale, mentre si trova nel subbuglio del suo riassetto, in vista di una futura apertura al pubblico. Oggetti e arredi, come reperti, si trovano dove sono, senza concessione di posa in favore di camera".

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Inaugurata "corti_circuiti"

date » 17-12-2017 21:47

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tags » dodiciarchitettura, corti_circuiti,

Ringrazio di cuore Stefania, Alice e Marco per avermi offerto l'opportunità di esporre le mie fotografie presso il loro bellissimo studio DoDiCi.
Ma devo anche ringraziarli per avermi dato l'opportunità di tornare a Brescia e di ritrovare molti amici che da troppo tempo avevo perso di vista. Vi assicuro che è stata un'emozione al quadrato.
Ho trovato molto interessante e stimolante questo connubio tra fotografia e architettura, intesi come processi creativi: quello fotografico e la progettazione. Anche con la fotografia ci troviamo di fronte ad un foglio bianco, quadrato o rettangolare, e dobbiamo fare delle scelte per gestirne all'interno oggetti, spazi, linee e punti, colori e ombre. E dobbiamo anche scegliere cosa includere nel foglio e cosa lasciare all'esterno. Dobbiamo fare scelte tecniche (strumenti e mezzi), a volte legate alle necessità, a volte dettate da una predilezione puramente affettiva e istintiva.
Apparentemente, esiste una differenza sostanziale tra una fotografia e un progetto: la fotografia "disegna" ciò che è, un progetto è un disegno di ciò che sarà. In realtà i punti in comune sono notevoli e quello più evidente è rappresentato dall'immaginazione che si insinua in diverse fasi, in differenti momenti dei due processi.
Ci vuole un po' di immaginazione anche per interpretare il titolo di questa esposizione: "corti_circuiti". Ha una doppia valenza, un duplice significato.
Il primo riguarda la modalità con cui queste fotografie sono state realizzate: mi piace molto usare la fotografia come metodo di indagine e di studio del territorio, in modo quasi scientifico. Generalmente, quando so di dover passare qualche giorno in una zona che non conosco, scelgo a tavolino un piccolo circuito, un percorso circolare non troppo lungo. Per esperienza, scelgo sempre un percorso lontano dalle mete turistiche, marginale e di confine/transizione (tra il centro e la periferia, tra la periferia e la campagna). Sono generalmente le zone più ricche di elementi particolari, un po' come in ecologia le fasce di ecotono tra ambienti diversi sono quelle più ricche di specie, più resistenti ai cambiamenti, più disordinate e per questo più interessanti. Mi impongo di fotografare esclusivamente lungo questo corto circuito, senza preconcetti e senza un progetto ben definito, lasciandomi sorprendere da ciò che incontro.
Il secondo significato ha a che fare con l'immaginazione, di cui si parlava prima: spesso le fotografie fanno scattare in chi le guarda o in chi le fa, una scintilla, generata da un corto circuito mentale che ci porta a vedere nelle cose ordinarie elementi diversi, surreali o straordinari. A volte basta cambiare prospettiva o livello di scala...e le cose ci appaiono immediatamente con forme e significati completamente differenti.
Foto: Anni Schwarz

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Continua il progetto Drei / 3 / III

date » 03-07-2017 08:39

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Continua senza sosta la collezione di fotografia che hanno per soggetto il numero tre. La raccolta completa è visibile sulla pagina Tumblr.
Tre (cf. latino tres, greco τρεῖς, sanscrito tráyaḥ, gotico þreis, antico slavo trje, arabo thalātha) è il numero naturale che segue il 2 e precede il 4. E' un numero primo, è un numero perfetto totiente, è un numero triangolare e palindromo,...era il numero della mia maglia quando giocavo ad hockey. Insomma, è un numero che mi piace, che ritrovo ovunque e che mi diverto a "collezionare".

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Gigi Bortoli, l'osservatore discreto

date » 15-05-2017 21:03

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tags » Gigi Bortoli,

Oggi ci ha lasciati Gigi Bortoli, amico fotografo, osservatore discreto. Lo conobbi nel 2008, quando lo intervistai per la rivista Cactus, restando rapito dalla sua simpatia, dalla sua semplicità, dalla sua gioia di vivere e dalla sua profonda umanità.

Il suo vero lavoro è sempre stato quello dell’ osservatore discreto, del cronista di una città particolare come Merano. ”Qui mi trovo perfettamente a mio agio, in questa terra ho le mie radici, sono sepolte le persone a me più care, questa terra voglio viverla nella sua totalità, muovendomi sempre senza barriere, né etniche, né culturali, né ideologiche”.
Il giradischi ora suona “Duerme, negrito”; la chitarra e la voce di Atahualpa Yupanqui ci portano a parlare di fotografia, un’altra delle infinite passioni di Gigi. La sua attività giornalistica lo ha condotto a fotografare centinaia di eventi, attraverso scatti dove la luce gioca un ruolo fondamentale (esposti a Merano in una recente mostra dal titolo “The Colours of Sound”). Mentre mi preparo a concludere questo viaggio, Gigi estrae dal cassetto un insieme di fogli: rappresentano un altro suo progetto, un libro “work in progress”, iniziato nel 1982 ed in continua evoluzione. Il libro prende spunto dalla sua stanza, una montagna di dischi, cassette, libri, fotografie...ogni elemento è una finestra virtuale aperta verso storie, ricordi e persone.
Prima di salutarci mi ricorda quanto detto da Fulvio Roiter nel corso di una sua conferenza a Merano ormai tanti anni fa: “Per fotografare bisogna conoscere bene il territorio fotografico che si vuole raccontare”. Pedalando verso casa penso che con Gigi possiamo stare tranquilli: l’osservatore discreto conosce molto bene la nostra città.

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"Bye bye, for now" 00A Gallery!

Chiude con una festa e una mostra collettiva la galleria meranese dedicata alla fotografia

Dopo nove mesi di attività espositiva dedicata alla valorizzazione della fotografia altoatesina e particolare riguardo alla ricerca analogica nel contemporaneo, la galleria d'arte ideata e promossa dall'artista e fotografo meranese Christian Martinelli conclude la propria programmazione con la mostra collettiva "Bye bye, for now".
L'esposizione comprende una selezione di opere dei sette fotografi ai quali sono state dedicate le mostre proposte tra il 2016 e il 2017: Ulrich Egger, Werner Gasser, Elisabeth Hölzl, Christian Martinelli, Nicola Morandini, Simon Perathoner, Andrea Salvà. Accostate le une alle altre, le fotografie di questi artisti consentono al visitatore di fare un'esperienza davvero singolare, ovvero di osservare diverse tendenze della fotografia artistica dei nostri tempi e di paragonare l'esito dell'impiego di varie tecniche di sviluppo e stampa.
La mostra collettiva apre al pubblico presso la sede della galleria, in via Ortenstein 4, sabato 28 gennaio dalle 14.00. L'inaugurazione della mostra sarà una festa aperta a tutti, un momento conclusivo e conviviale per ripercorrere l'attività della galleria e dirsi arriverderci.

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17-25.06.2016 Soltanto un Chilometro

date » 15-05-2017 19:10

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tags » 00A Gallery, Camilla Martinelli, Guidi Guidi, Savignano,

Il secondo progetto espositivo della galleria meranese 00A Gallery, vedrà protagoniste dal 17 Giugno per due fine settimana, le opere del fotografo Nicola Morandini.
L'esposizione presenta una serie di 20 fotografie realizzate a Savignano sul Rubicone, una cittadina a quaranta chilometri da Forlì, in occasione di un laboratorio fotografico che Morandini ha svolto con l'artista e maestro della fotografia italiana Guido Guidi. Il progetto riguarda lo studio delle trasformazioni del territorio e impiega la fotografia come medium per esplorare la realtà assumendo un punto di vista straniante. Le fotografie sono state realizzate nel corso di due giornate nelle campagne di Savignano. Dapprima l'artista ha individuato un chilometro di un'area lontana dalle mete canoniche del turismo, scelto in via del tutto casuale consultando una mappa geografica del territorio. Successivamente, senza reperirne informazioni preventive riguardo la geografia e la storia, si è recato sul posto per interpretarne l'essenza attraverso la fotografia. Le visioni di Morandini esplorano il territorio agricolo emiliano rilevandone gli angoli desolati e i contrasti ambientali che lo sviluppo recente ha determinato nell'area. Un'evoluzione fatta di opposti e coesistenze improbabili, di abbandono e aziende in disuso, grandi ville circondate da siepi e alti cancelli. Lo sguardo si posa a dovuta distanza sulla pianura, per godere i tratti geometrici che il dialogo tra elementi naturali e artificiali pone in campo.

Das zweite Ausstellungsprojekt der Meraner 00A Gallery, zeigt ab dem 17. Juni, für zwei Wochen die Werke des Fotographen Nicola Morandini.
Die Ausstellung präsentiert eine Serie von 20 Fotographien aus Savignano sul Rubicone, einer Kleinstadt die 40 Kilometer von Forlí entfernt liegt. Morandini nahm dort an einen Photographieworkshop von Guido Guidi, einem Meister der italienischen Photographie, teil.
Das Projekt untersucht die Transformationen des Territoriums und nutzt die Fotographie als Medium um die Realität zu erkunden indem ein fremder Standpunkt eingenommen wird.
Die Fotos sind innerhalb von zwei Tagen im Umland von Savignano entstanden. Zuerst hat der Fotograph zufällig auf einer Landkarte einen Ort gewählt der ein Kilometer von allen wichtigen touristischen Zielen entfernt liegt. Anschließend, ohne sich vorher über die Geographie oder die Geschichte zu informieren, begab er sich an exakt diesen Ort um ihn anhand der Photographie zu interpretieren. Die Ansichten Morandinis erkunden das landwirtschaftliche Grün in der Emilia und offenbaren verlassene Ecken sowie die Kontraste in der Umwelt, welche die kürzliche Entwicklung des Gebiets, hervorgebracht hat. Eine Entwicklung die aus Gegensätzen und unwahrscheinlichen Koexistenzen, Verlassenheit, aufgegebenen Bauernhöfen, großen Villen mit Einzäunungen und hohen Gittertoren, besteht. Der Blick ruht, aus der vorgegebenen Distanz, auf der Ebene, um die geometrischen Abschnitte, welche den Dialog zwischen natürlich und artifiziell ins Feld führen, zu genießen.
Camilla Martinelli

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